La memoria è come questa sedia rossa. Non è comoda, non è inamovibile. Può essere mossa a proprio piacimento per arredare, sedersi, leggere...Può appartenerci, ma tante sedie trovano spazio nelle vite di ogni persona. La memoria è quello che noi condividiamo con essa. La storia della nostra famiglia, dei nostri cari, di chi ha lottato per la nostra libertà, noi che eravamo un fremito di uno sguardo al futuro, il giorno che la libertà dal nazifascismo è diventata reale. Quella sedia la poniamo al centro della nostra casa, della nostra patria, del nostro sentire comune. Ora e sempre.